Albero del Pane: come coltivare la pianta

L’albero del pane è un bellissimo arbusto tropicale che può produrre innumerevoli frutti delle dimensioni simili ad un melone cantalupo nell’arco di una sola stagione. Si tratta inoltre di un esemplare con il nome botanico di Artocarpus appartenente alla famiglia delle Moracee. Il frutto amidaceo e fragrante ha un sapore simile al pane ed è ricco di fibre, vitamine, minerali e proteine ​​di alta qualità. In riferimento a quanto sin qui premesso, ecco alcuni utili consigli su come coltivare questa pianta.

Le caratteristiche dell’albero del pane

L’albero del pane è una pianta sempreverde che raggiunge un’altezza di 15-20 metri. Il tronco ha un diametro compreso tra i 60 e i 120 cm e produce rami di oltre 4 metri dalla sua base. La corteccia invece è liscia e la corona è di forma conica nei primi anni di crescita e diventa arrotondata nel periodo di maturità. Le foglie sono di tipo lisce e alterne, di colore verde scuro sul lato superiore con venature pelose rossastre sul lato inferiore. L’infiorescenza è di tipo monoica e regala fiori maschili e femminili, con i primi che si propagano su punte che possono essere lunghe fino a 45 cm. Le seconde invece sono grappoli globosi composte da circa 1500-2000 piccoli fiori. Una volta impollinati i fiori sviluppano un frutto di forma sferica o cilindrica e dalla pelle liscia a ruvida, con un diametro compreso tra i 10 e 30 cm e con un peso che oscilla tra 0,25 e 6 kg circa.

Albero del pane: la coltivazione

L’albero del pane in genere viene coltivato per talea o seme, entrambi in grado di produrre un esemplare perfettamente simile alla pianta madre. Premesso ciò, va aggiunto che l’albero del pane coltivato dal seme è la pratica più comune, e che nello specifico consiste nell’innestarli nel terreno abbastanza presto poiché perdono rapidamente vitalità e non possono essere conservati. Premesso ciò, una volta prelevati vanno risciacquati in un colino per rimuovere la polpa e poi trattati con un fungicida o immergendoli in una soluzione di candeggina debole (2%) per circa 5-10 minuti. Infine si adagiano su un vassoio con del terriccio sciolto e ben drenante. Una volta asciutti i semi si possono piantare a una profondità non superiore al doppio della loro larghezza.

Clima, irrigazione e suolo adatti per l’albero del pane

Nelle località con clima tropicale, la protezione dell’albero del pane nel periodo invernale non è necessaria, viceversa lo è quando le temperature si mantengono inferiori a 12 gradi. Va altresì aggiunto che l’irrigazione deve essere regolare, ossia somministrando alla pianta acqua quanto basta per mantenere il terriccio leggermente umido ma non saturo. L’albero del pane preferisce terreni profondi, fertili e ben drenati, quindi leggeri e medi (sabbiosi e argillosi) che drenano liberamente e con un’acidità da neutra ad alcalina (pH 7,4-6,1). Gli alberi del pane crescono bene anche in condizioni in cui il terreno è roccioso e non stabile come ad esempio sui pendii ripidi.

La coltivazione per talee di radice

Anche sezioni di radici possono essere utilizzate come materiale di propagazione per l’albero del pane. In questo caso è meglio raccoglierle dopo che la stagione di fruttificazione è terminata e quando la pianta è in una fase vegetativa attiva ossia produce nuove foglie. Questo generalmente coincide con la fine della stagione secca ovvero quando le riserve di carboidrati nelle radici sono più alte, aumentando il tasso di successo delle talee stesse. Tuttavia è importante sottolineare che per ottenere risultati ottimali, conviene selezionare radici sane che crescono leggermente al di sotto del terreno e hanno un diametro compreso tra 1,5 e 6 cm (3-4 cm è la migliore). Bisogna tagliarle in sezioni lunghe da 12 a 30 centimetri, dopodiché vanno pulite e mantenute umide quindi inserite subito in un terreno sciolto e organico o in una pentola con un composto ben drenato.

La potatura dell’albero del pane

La potatura annuale è una delle poche manutenzioni necessarie per garantire prosperità all’albero del pane e serve principalmente ad arearlo all’inizio della stagione delle piogge, quando cioè è in una fase vegetativa attiva ovvero il periodo di crescita tra la germinazione e la fioritura. In questo caso vanno selezionati germogli di nuova concezione (2-4 cm di diametro) evitando di utilizzare le estremità dei rami che hanno precedentemente fiorito o fruttato. Per sfoltire l’albero è meglio rimuovere con attenzione una striscia da 3 a 5 cm della corteccia esterna, avvolgendola poi con della resina per evitare che possa essere attaccata da afidi.