Quercia Rossa, come coltivarla
La Quercia Rossa è un albero che appartiene alla famiglia delle Fagacee, originario dell’America Settentrionale e poi introdotto in Europa per scopi ornamentali collegati all’aspetto della sua chioma che in autunno assume una meravigliosa colorazione con tutte le sfumature cromatiche del rosso. Il suo fusto – rettilineo negli esemplari giovani e globoso in quelli più vecchi – dal diametro piuttosto largo, raggiunge fino i 30 metri di altezza ed è fornito di un apparato radicale molto profondo che svolge un’intensa azione consolidante sul terreno.
La chioma può presentarsi globosa oppure appuntita a seconda delle condizioni climatiche (alla latitudini dove la neve è abbondante, la forma quasi conica dell’albero contribuisce ad evitare accumuli di neve tra i rami). La corteccia, lucida e grigia nelle prime fasi di vita della pianta, si trasforma in rugosa, opaca e ricca di profonde fessurazioni che spesso possono danneggiare il tronco. I rami giovani sono colorati di rosso e non presentano alcuna inserzione di foglie, che incominciano a comparire nel tempo, fino a ricoprirli completamente.
Si tratta di un albero caducifoglie, che, durante la stagione autunnale, assume caratteristiche sfumature cromatiche principalmente rossastre e brune; le foglie hanno forma ellittica, ovale, con una dentatura poco marcata, di colore verde scuro che, sul lembo superiore, tende ad impallidire; sono presenti numerose nervature sul lobo inferiore.
La fioritura compare tra la fine di aprile e la prima decade di maggio ed è costituita da fiori maschili penduli di colore giallo tendente al verdastro e piccole infiorescenze femminili localizzate all’ascella delle foglie; i fiori producono un polline moderatamente allergenico. Il frutto è una ghianda ovale di dimensioni ridotte (misura dai 2 ai 4 centimetri), contenuta in una cupola solitamente appiattita e picciolata.
Come coltivare la Quercia Rossa
Naturalizzata in tutta l’Italia settentrionale, in Campania ed in Basilicata, questa pianta predilige clima fresco e piovoso in quanto patisce molto l’aridità ed il caldo eccessivo, mentre tollera bene il freddo fino a temperature limite di -25 gradi. Il terreno di coltura deve garantire ottime condizioni di drenaggio in quanto il suo apparato radicale, che tende a penetrare a notevoli profondità, viene danneggiato dal ristagno d’acqua.
L’albero non vive bene su terreni a componente calcarea poiché possono insorgere problematiche di clorosi, estremamente dannose per il suo sviluppo, a differenza di altre specie di querce che necessitano di terreni leggermente alcalini. Il suo habitat ideale è rappresentato da terreni a composizione tendenzialmente acida, come quello derivante da rocce di granito. Per le sue dimensioni piuttosto ampie preferisce crescere isolata in quanto viene danneggiata dalla vicinanza con altri esemplari.
Tecniche di coltivazione della Quercia Rossa
La propagazione viene effettuata tramite seme messo a dimora nel mese di novembre su un terreno fertile, ben drenato e ricco di umidità; la buca per l’impianto deve essere sufficientemente profonda e presentare almeno 10 centimetri di ciottoli sul fondo, per poi venire riempita con una miscela composta da terriccio universale, foglie, sabbia e terra di scavo. Non è indispensabile la concimazione, che serve unicamente quando i terreni sono molto poveri e necessitano di adiuvanti a lenta cessione o di letame maturo.
Poiché la quercia rossa è caratterizzata da un ritmo di crescita piuttosto veloce, viene utilizzata come pianta ornamentale per alberature di parchi e di giardini, sempre preferibilmente in posizione isolata. Dato che si tratta di un albero maestoso e con una chioma molto rigogliosa, di solito si propone come esemplare isolato, che contribuisce a creare pittoresche macchie di colore.
La potatura si realizza ad anni alterni e unicamente per quelle piante che non sono esposte correttamente in pieno sole e tendono a modificare la struttura della chioma alla ricerca della luce, diventando asimmetriche. L’irrigazione dell’albero richiede un’adeguata quantità di acqua che non deve mai creare dei ristagni, molto pericolosi per l’apparato radicale.
Quali sono le malattie ed i parassiti della pianta
Le principali malattie della Quercia Rossa sono relative a fenomeni di marcescenza radicale, a carie del legno e ad attacchi di processionarie ed apidi. Se correttamente posizionata e soggetta a condizioni climatiche e di ventilazione adeguate al suo sviluppo, la Quercia Rossa è un albero piuttosto resistente, e difficilmente soggetto all’attacco di parassiti.
Può essere attaccata dalla “sindrome di deperimento” (Oack Decline) che si manifesta con una forte diminuzione delle micorrize vitali a livello dell’apparato radicale, foglie avvizzite, chioma rarefatta, disseccamento dei rami, e produzione di abbondante mucillagine che filtra dal fusto ricoprendo la corteccia. Le cause scatenanti di tale malattia sono da ricercarsi in fattori inquinanti, sbalzi termici, siccità, infestazioni da parte di insetti defogliatori, avverse condizioni climatiche e scarsa disponibilità di amido, indispensabile per la salute della pianta.
Tra i parassiti che maggiormente attaccano l’albero ci sono alcuni microrganismi fungini, soprattutto Diplodia mutila, Fusarium ed Armillaria. Per prevenire tali patologie è importante assicurare un corretto drenaggio radicale, la scarsità di fattori inquinanti ed una buona disponibilità di terreno.